07/10/2014  al 24/10/2014

Michele Peri. Nuove interferenze

A cura di: Massimo Bignardi

Michele Peri. Nuove interferenze
L’evento è l'ultimo appuntamento di Spazio Aperto 2014  ciclo di quattro mostre in cui i critici invitati dall’associazione culturale Fuori Centro, tracciano i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.
Artista originale e insolito nel panorama contemporaneo, Michele Peri riesce a far convivere con leggerezza e stupore i segni della preistoria con i segni del presente in un gioco di reciproche interferenze ( ne è esempio emblematico la sua mostra antologica tenutasi al museo FRAC di Baronissi nel 2012).
L’opera presentata presso lo Studio Arte Fuori Centro riassume, in qualche misura, tutte le cifre linguistiche di cui egli si è servito nel corso degli anni; dai recuperi “geologici” dell’alabastro volturnense ai recuperi industriali del presente assemblati armonicamente e che in questo caso diventano “base” dell’opera.
Sulla parete di fondo sono composti trentatre specchi irregolari che riflettono in modo frammentario, oltre agli spettatori, tredici sculture sottilissime d’acciaio di altezza consistente su cui svetta la @, pittogramma ineludibile della nostra contemporaneità.

@luogo
Di Massimo Bignardi
 
Non c’è da meravigliarsi che, all’indomani della mostra allestita qualche anno fa al Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi, Michele Peri  abbia aperto una nuova strada alle prospettive della sua esperienza di scultore. I segnali di un interesse a riportare maggiormente l’impianto compositivo dei volumi verso una pronunciata verticalità erano già palesi nelle cinque vele di acciaio e, con una proiezione simbolica, negli interventi ideati per l’ambiente. Questo gli consentiva sia di mantenere il suo registro immaginativo nei territori della natura, scena che da tempo fa da cornice alla sua quotidianità, sia di insistere su una disciplinata riflessione sui materiali (le materie) e sulla necessità di agganciare la sua esperienza ad un “parlare corrente”.
L’immissione del logogramma dell’ @, l’ at-sign proprio della posta elettronica, oramai consolidata presenza nelle nostre giornaliere relazioni, sollecita più aspetti che, l’artista, prova ad esemplificare nell’idea di “verso”, quindi di ad (moto a luogo). La scultura verso cosa? Ecco allora che la materia accede ad un luogo, seguendo il filo di quel viaggio nelle forme che richiamavo nel testo al catalogo della citata mostra del 2012. Un viaggio inteso quale misura di un conflitto interiore riproposto, utilizzando la metafora, nel confronto tra la pietra e il ferro, ovvero elementi alchemici che appartengono ai riti magico-sacrali della cultura contadina. In quelle opere, però, persisteva ancora un senso terreno che implicava “un’esperienza interiore” resa da un’esperienza sensoriale. Nelle opere recenti il simbolo non ha abdicato al suo farsi riferimento della  coscienza: la at-sign che svetta su filiformi corpi allungati nello spazio, portando con sé una dose lirismo che da anni, per Peri, richiama la necessità di affidare all’arte il farsi luogo di una coscienza
 
 
 

Categorie

document.addEventListener('DOMContentLoaded', function(event) { cookieChoices.showCookieConsentBar('Navigando sul nostro sito accetti la privacy policy. Il sito utilizza i cookie di terze parti per profilare gli utenti', 'Chiudi ed accetta', 'La politica della Privacy', '/privacy.html'); });